Anno 1986, delle 3 salite italiane valide per il Campionato Europeo della Montagna, per appassionati come me, averne due a portata di mano, era un’occasione più unica che rara, tra l’altro, la prova di Campomaggiore (alla sua seconda salita continentale, dopo quella del 1984), era a 30 Km. da casa, il che voleva dire, andarci ogni giorno a vedere quali piloti fossero già arrivati!!!
Ma io volevo fare di più, dovevo andare anche a Rieti, due settimane prima, perchè, essendoci già andato nel 1984 e 1985, non potevo assolutamente perdermi uno spettacolo che si preannunciava fantastico.
Essendo uno sfegatato tifoso del pilota tedesco Herbert Stenger, l’ansia di arrivare almeno il sabato mattina era irrefrenabile.
Dunque, eccoci arrivare al rettilineo di Vazia, naturalmente appena si vedevano i primi carrelli con le auto sopra, eravamo in fibrillazione, ad un certo punto riesco a scorgere, dietro il ristorante Valentino, il paddock dei piloti stranieri: era l’emozione dell’anno, arrivare a salutare Herbert Stenger, che in quel momento attaccava i numeri sulla sua Osella, con accanto la figlia Kristina che sistemava gli altri attrezzi meccanici… un saluto al mio idolo, una fotografia a quella splendida vettura, tutta nei colori Sachs Sporting (colori diventati “ufficiali” anche per me), era fantastico.
Il buon Herbert, seppur non riuscisse a spizzicare nessuna parola in italiano, come del resto io in tedesco, riconoscendomi come uno dei suoi tifosi italiani, mi regala una busta con gli adesivi del suo sponsor, con il Renn-Kalender del 1986, con impresse le foto dell’anno precedente, gadget, tra cui penne, adesivi di stoffa e caramelle della Sachs… ero in estasi… ed eravamo solo agli inizi.
Accanto al camion del tedesco, il connazionale Fischaber su una BMW 325i gr.N nera, l’ungherese Josef Czerkuti con la sua mastodontica BMW 635 csi GR.A con i colori della Videoton ed Ungaria Biotzsito e la novità di quell’anno, la BMW 325i Gr.A di Kovesdan, un pilota davvero interessante.
L’antipasto era servito… ora dovevamo andare lungo il percorso per trovare un posto da ebrezza… si proprio così, quel posto in cui eravamo stati sia nel 1984 che nel 1985; lì sulla scalinata a sinistra nella semicurva veloce prima del rettilineo del traguardo, lì dove i piloti che avevano un buon assetto ed un buon coraggio, non toglievano il gas!
Assieme a noi anche appassionati di Rieti, un gruppo di piloti e non della Calabria, in particolar modo un certo Laganà, forte rallista ancora oggi ed il babbo di Alberto Casciola, pilota de L’Aquila che gareggiava con una BMW 325i Gr.N, sfidando il forte tedesco Fischaber.
Eravamo un gruppo molto “professionale” che al solo nome dei piloti che dovevano salire (annunciati dall’alto parlante), parlava di aneddoti e storie agonistiche di ciascuno… mi ricordo con piacere il commento su Baribbi, chiamato erroneamente Barabba, a cui fece seguito: Barabba e i quaranta ladroni! Oppure “Scola Domenico, che al passare del cronometro, pareva essere sui livelli dei migliori: Scola è quasi vicino ai migliori… si, si… incredibile!!!
Un divertimento unico.
Il gruppo di appassionati di Rieti, aveva ben compreso che non ero un semplice appassionato, bensì di più, un grande “patito”… del resto il meglio di me, lo diedi il sabato, quando piombò su di noi (dopo averla riconosciuta ad occhi chiusi, da Pian De Valli), l’Audi Quattro Turbo Gr.B del pilota svizzero Jeanneret, che soffiava con quel turbocompressore a gò gò. Escalamai: quant’è bella, quant’è bellissima! Ero semplicemente estasiato e vi posso garantire, che in quel silenzio di montagna, ascoltare il rumore dell’Audi Turbo, non aveva eguali! E che dire della Volvo 240 Turbo Gr.A del tedesco Hurter, appena pestava l’acceleratore a fondo, faceva un rumore mostruoso, che anche il mio amico Nico esclamò: hai visto come è andata via quando ha accelerato?! E che dire della Bmw 635 csi GR.A del francese Dosieres, vettura della Bmw France Competition, che tutti ammiravano come una vettura Ufficiale.
Indimenticabile fù la scena che si consumò la domenica: con il cronometro alla mano, dopo il passaggio di Fischaber su Bmw 325i Gr.N, il babbo di Casciola contava: 55, 56, 57, 58, 59… è arrivato 1° , è arrivato 1°!!! Mentre un altro esclamava: no, non per un secondo… per un secondo è dietro! Sensazioni di rabbia e felicità, per una prestazione, quella di Casciola, ai livelli del più blasonato avversario.
Questi ricordi indelebili, perchè impossibili da cancellare, sono registrati su una audiocassetta, in quanto, in quegli anni, per me era l’unico strumento che avevo per custodire le gare non possedendo una video camera.
Noi tifosi provenienti dalla Basilicata facevamo il tifo per il nostro portacolori Esposito a bordo di una Peugeot 205 Gti Gr. N 1600, autore di una splendida gara, battuto solamente da “Leo” su Vw Golf Gti.
Altra sfida entusiasmante fù quella per la supremazia nel GR.N, dove le debuttanti R5 Gt Turbo, riuscivano a registrare tempi monstre, rispetto alle più potenti, ma anche più pesanti Bmw 325i, ed anche qui, il nostro gruppo di appassionati aveva il suo idolo, il calabrese Walter Batacchi, che venne battuto solamente dallo specialista, il parmense Giacomo Botti, per soli 5 secondi, anche qui si esclamava: è Walter, è Walter… dai, dai, dai!!! Quasi a spingerlo con la nostra voce!
In Gr.B, la lotta continentale era tra Jeanneret ed il francese Rossì; due piloti estremante forti, da un lato Jeanneret, sempre al via di ogni stagione con vetture fantastiche, dapprima la BMW 320 GR.5 HEIDEGGER, poi con la nuovissima BMW M1 GR.B, ed ora su questa Audi Quattro a trazione integrale che, in tutta onestà, quando la vedevi ti venivano i brividi… a pensare che rispetto ai giorno odierni, questa vettura era trainata da una Jeep, con a bordo due meccanici, dall’altra parte il francese Rossì, che dopo aver partecipato all’Europeo dapprima con la Ford Escort RS 2000 GR.1 nel 1982 ed in seguito con una Bmw 528i Gr.A del Team Merlin Pneus, assieme al connazionale Dosieres, utilizzava questa Bmw M1, vettura usata precedentemente dal rallista Beguin in Francia.
La sfida era fatta anche di cavallerie, 550 CV per l’Audi e circa 480 per la Bmw.
6’44”14 per Jeanneret, 6’42”93 per Rossì: fù questo l’epilogo del Terminillo ed io che ero lì, rimasi dispiaciuto per la non vittoria di Jeanneret, un pilota che mi faceva impazzire che la sua guida irruenta e spettacolare… ricordo ancora che allo scorrere del cronometro, dopo averci lasciato a bocca aperta per il passaggio dell’Audi, che si alzò sul posteriore, per non andare ad incocciare contro la roccia sotto di noi, al passaggio della Bmw M1 tutti esclamarono: 57, 58, 59… è 1° Rossì… troppo forte! Seppur era una vettura ufficiale, la Lancia 037 di Nataloni, il quale dovette abdicare dai migliori, con un pesante distacco di quasi 20 secondi, quasi, quasi, ci sembrava una vetturetta, al cospetto dei due bolidi stranieri. Naturalmente in Parco Chiuso a Campoforogna, facemmo di tutto per fotografare questi bolidi, che erano dei simboli per noi appassionati.
Per anni, sul muro, all’ingresso di Pian dè Rosce, campava una scritta: “Jeanneret Il Mito”, a testimoniare questo pilota immenso.
Ora arrivavano le vetture Sport e l’attesa era immensa: speravo che il mio Idolo Herbert Stenger, riuscisse nell’impresa di battere tutti, anche perché il Campionato era ancora aperto, ben sapendo che superare sua Maestà Nesti, era come Davide contro Golia, ma da tifoso era giusto pensare in tal senso.
Dopo la “scoppiettante” in rilascio, Osella Pa10 1600 di Renato Arfè, da lontano si sentono Nesti e la sua celeste Osella, in un sound che dimostrava come, non alzare mai il piede dall’acceleratore… tutti a bocca aperta al suo passaggio… in un quarta marcia fino al limite e fino al traguardo… pensavo, tra me e me: e chi la passa a questo?! Tempo il suo 6’03”22. Cronometrando, da Nesti, ecco Baribbi, piombare a mille, lui e la sua Osella Pa9 Bmw, un rumoraccio, ed una performance splendida, tant’è che in molti lo davano già per vincitore, invece 6’04”13: è dietro!
Ora sento da lontano Stenger, ma ascolto che lascia, lì dove Nesti ha tirato giù, arriva la sua splendida Osella nei colori Sachs Sporting, ma non basta, 6’04”41: uffà!!!
Tutti, ascoltano Domenico Scola, anch’esso su Osella Pa9 Bmw: guardate che è arrivato vicino a tutti. Non si sbagliavano, l’anziano Don Mimì riesce a segnare il 4° tempo: 6’12”89.
Poi segue il debuttante Vilarino su una splendida Lola T298 Bmw nei colori Repsol, arriva anche un po’ di derapata, il suo stile di guida, ma pagherà lo scotto della poca conoscenza del tracciato reatino registrando un tempo di 6’14”39.
Ancora Tambone, poi Casasola, ed il babbo di Fausto Luigi Bormolini su Osella Pa9/85 Bmw nei colori Rothmans seguito da Braconi, Bielanski, Cipriani, l’onnipresente Parlamento sulla March Bmw 2500 rossa, sempre tra i partecipanti all’Euromontagna ed il tedesco Pegger su una vecchia Porsche 910.
Finiti i passaggi, tutta la nostra troupe di appassionati, si dirige verso il parco chiuso: chi voleva parlare con i piloti amici, chi immortalare quei momenti con le fotografie, ma in regime di parco chiuso non si poteva entrare ma alla fine riuscimmo, perché scattarsi una foto con l’Audi, con la Volvo o con una Bmw 635, era il simbolo di questa gara.
Ammirare i piloti, nemici in auto ed amici fuori, mi pareva una cosa paradossale: vedere Stenger ridere con Vilarino o con Nesti, mi incuriosiva davvero.
Ora no restava che ridiscendere alla partenza, perché lì ci dovevamo salutare con i piloti “idoli” e darci appuntamento con la prossima tappa Europea a Campomaggiore.
Giunti al distributore di carburante di Vazia, ecco la sorpresa: è chiuso! Del resto erano le ore 15,30; ed ora ? Non mi persi d’animo, l’unico che poteva aiutarci altro non poteva essere che il pilota che era dotato di tutte le attrezzature logistiche… Herbert Stenger: il problema era capirsi!!! A gesti, lui imitava una scimmia, io ridevo a crepapelle, il mio amico cercava in inglese di parlare con un tedesco, alla fine andò a prendere una tanica in metallo grigia e ci verso del gasolio in macchina e facemmo un po’ di conti tra la valuta Lira/Marco tedesco.
Ma a me poco importava se nel cambio ci avevo rimesso qualcosa, nella mia gara preferita, avevo avuto il carburante per ritornare a casa, me l’aveva fornito il mio Idolo Herbert Stenger, il pilota che era riuscito ad arrivare 3° con la vettura, per me, più bella di tutte.
Ancora oggi, nel vedere le fotografie, ascoltare la registrazione audio di questa gara e soprattutto scrivere questo racconto, mi ha dato un grandissima gioia.
Raffaele Visconte Zakspeed
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