Coppa Selva di Fasano 1995: quando Irlando polverizzò il record

1995

Fasano, un torrido 6 agosto del 1995.

Per le cronache, quello fu l’anno della tragedia di Eligio Mirabile, giovanissimo fasanese che perse la vita investito alle prime luci dell’alba da una vettura da gara che provava illegalmente il percorso.

Per i malati di statistiche e primati, quello fu l’anno della demolizione del record della Coppa Selva di Fasano.

Anche se non con la solita gioia e allegria di sempre, per via dell’incidente di Eligio, praticamente mio coetaneo, quella mattina mi svegliai di buon’ora per seguire la gara, quindi preso lo zaino “tattico” con dentro elenchi iscritti, radiolina per seguire i tempi, panini e acqua ghiacciata (immancabile per difendersi dal caldo agosto fasanese), mi avviai alla mia usuale postazionela veloce curva Juppetta.

Il favorito d’obbligo era lui, l’idolo locale, il portacolori della Egnatia Corse Pasquale Irlando da Locorotondo e la sua Osella Pa20s BMW. Ma con una barchetta gemella della Progetto Corsa c’era il partenopeo Piero Nappi, sempre pericoloso e veloce.

Pasquale “Mika” Irlando doveva sfruttare al meglio la sua biposto torinese, per iscrivere nuovamente il suo nome sull’albo d’oro della gara di casa, in una stagione in cui nelle cronoscalate disputate fino ad allora (Alghero, Caprino, Rieti, Vallecamonica e Verzegnis) aveva inanellato una serie positiva impressionante, solo vittorie e record!

irlando 1995

In prima manche il duello fra Irlando e Nappi si consuma, come previsto, a suon di record e sul filo dei centesimi. Il locorotondese fa registrare il nuovo record del tracciato, 2’08″84 ma il partenopeo fa meglio di lui: 2’08″47.

Tutti sapevamo che con quei distacchi minimi, la seconda salita sarebbe stata di fuoco… e così fu!

Irlando, è sulla linea di partenza, nei suoi occhi si legge la determinazione di chi sa che dovrà dare il tutto per tutto per rispondere al tem­po fatto registrare da Nappi nella 1ª manche.

nappi 1995

Il campano nella seconda salita spinge il piede sull’acceleratore al limite del possibile e forza l’andatura superando di poco il limite fisico della tenuta meccanica dell’azzurra biposto al tornante della vernisina, toccando col posteriore in uscita… la sua PA20s griffata Roccobarocco è leggermente danneggiata nella meccanica ma continua la sua corsa sino alla Selva in maniera gagliarda, incurante dei danni e del rischio, fermando il cronometro sul tempo di 2’13″06, e realizzando il momentaneo miglior parziale di manche.

Irlando intanto è già sul percorso, partito 60 secondi dopo lo start di Nappi.

La chiassosa folla che racchiude come due ali il tracciato pugliese, si zittisce al suo passaggio. Il susseguirsi delle curve è percorso tutto d’un fiato dallo speaker e da noi appassionati. La sequenza è scandita dal cronometro: cazzodda, matarano, cesaretta, madonnina, vernisina, umido, specchio, canale, monte cannone, juppa, paretone, juppetta, bivio e infine ultima curva

La gente guarda estasiata e in religioso silenzio quel esile ragazzo di Locorotondo domare con maestria le molte centinaia di cavalli che lo spingevano, guidando oltre ogni immaginabile traiettoria quel missile rosso fuoco che sembra disegnato dal vento.

Alla bandiera a scacchi nessuno crede al responso del cronometro; un 2’04”58 che polverizza letteralmente il record del percorso.

Grazie a questo nuovo successo, il quarto nella sua Fasano-Selva, Irlando conquista aritmeticamente il sesto titolo consecutivo nel Civm.

Tornando a casa, parlavo con gli amici della juppetta, e tutti eravamo consapevoli di aver assistito ad un evento che sarebbe rimasto nella storia delle cronoscalte…